
AUGURI PER IL 2010
Domenica prigioniera 1-11-2009
Che domenica strana questo primo novembre schiava del mio corpo,come avete visto nel post “colpito da nuova spina nella carne” di un altro mio blog
http://blog.libero.it/FEDEconMALATTIA/7907620.html
Salmo 41:1/4-10/13
Beato chi ha cura del povero!
Nel giorno della sventura il Signore lo libererà.
Il Signore lo proteggerà e lo manterrà in vita;
egli sarà felice sulla terra,
e tu non lo darai in balia dei suoi nemici.
Il Signore lo sosterrà quando sarà a letto ammalato;
tu lo consolerai nella sua malattia.
Io ho detto:” O Signore,abbi pietà di me,
guariscimi ,perchè ho peccato contro di te “........
Ma tu ,o Signore abbi pietà di me e rialzami,
e io renderò quello che si meritano.
Così saprò che tu mi gradisci:
se il mio nemico non trionferà su di me.
Tu mi sosterrai nella mia integrità
e mi accoglierai nella tua presenza per sempre.
Sia benedetto il Signore,
il Dio d'Israele,ora e sempre.
Amen!Amen!
Un caloroso abbraccio e bacio fraterno carissimi
da Barnabè Roberto
1 Giuseppe fu portato in Egitto; e Potifar, ufficiale del faraone, capitano delle guardie, un Egiziano, lo comprò da quegli Ismaeliti che ce l'avevano condotto. 2 Il SIGNORE era con Giuseppe: a lui riusciva bene ogni cosa e stava in casa del suo padrone egiziano. 3 Il suo padrone vide che il SIGNORE era con lui e che il SIGNORE gli faceva prosperare nelle mani tutto ciò che intraprendeva. 4 Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e si occupava del servizio personale di Potifar, il quale lo fece maggiordomo della sua casa e gli affidò l'amministrazione di tutto quello che possedeva. 5 Dal momento che l'ebbe fatto maggiordomo della sua casa e gli ebbe affidato tutto quello che possedeva, il SIGNORE benedisse la casa dell'Egiziano per amore di Giuseppe; la benedizione del SIGNORE si posò su tutto ciò che egli possedeva, in casa e in campagna. 6 Potifar lasciò tutto quello che aveva nelle mani di Giuseppe; non s'occupava più di nulla, tranne del cibo che mangiava. Giuseppe era avvenente e di bell'aspetto.
7 Dopo queste cose, la moglie del padrone di Giuseppe gli mise gli occhi addosso e gli disse: «Unisciti a me!» 8 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: «Ecco, il mio padrone non mi chiede conto di quanto è nella casa e mi ha affidato tutto quello che ha. 9 In questa casa, egli stesso non è più grande di me e nulla mi ha vietato, se non te, perché sei sua moglie. Come dunque potrei fare questo gran male e peccare contro Dio?» 10 Benché lei gliene parlasse ogni giorno, Giuseppe non acconsentì a unirsi né a stare con lei. 11 Un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro; lì non c'era nessuno della gente di casa; 12 allora lei lo afferrò per la veste e gli disse: «Unisciti a me!» Ma egli le lasciò in mano la veste e fuggì. 13 Quando lei vide che egli le aveva lasciato la veste in mano e che era fuggito, 14 chiamò la gente di casa sua e disse: «Vedete, ci ha portato un Ebreo perché questi si prendesse gioco di noi; egli è venuto da me per unirsi a me, ma io ho gridato a gran voce. 15 E com'egli ha udito che io alzavo la voce e gridavo, mi ha lasciato qui la sua veste ed è fuggito». 16 E si tenne accanto la veste di lui finché il suo padrone non tornò a casa. 17 Allora gli parlò in questa maniera: «Quel servo ebreo che hai condotto in casa è venuto da me per prendersi gioco di me. 18 Ma appena io ho alzato la voce e ho gridato, egli mi ha lasciato qui la sua veste ed è fuggito». 19 Quando il padrone di Giuseppe udì le parole di sua moglie che gli diceva: «Il tuo servo mi ha fatto questo!» si accese d'ira. 20 Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, nel luogo dove si tenevano chiusi i carcerati del re. Egli era dunque là in quella prigione.
21 E il SIGNORE fu con Giuseppe, gli mostrò il suo favore e gli fece trovar grazia agli occhi del governatore della prigione. 22 Così il governatore della prigione affidò alla sorveglianza di Giuseppe tutti i detenuti che erano nel carcere; e nulla si faceva senza di lui. 23 Il governatore della prigione non rivedeva niente di quello che era affidato a lui, perché il SIGNORE era con lui, e il SIGNORE faceva prosperare tutto quello che egli intraprendeva.
Ma Gesù, conosciuto il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo pose accanto ........
Ma un samaritano che era in viaggio, passandogli accanto, lo vide e ne ebbe pietà;
10 Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come esperto architetto, ho posto il fondamento; un altro vi costruisce sopra. Ma ciascuno badi a come vi costruisce sopra; 11 poiché nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù. 12 Ora, se uno costruisce su questo fondamento con oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, 13 l'opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno. 14 Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; 15 se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco.)
Nel nostro servizio dobbiamo seguire l'esempio di Cristo (il servitore perfetto) che ha trovato i suoi discepoli e li ha ammaestrati raccontando loro come fare le cose (ispirazione divina) , mostrando loro come fare (ruolo modello) e li ha inviati (vi ho mostrato ora fate voi).Quindi come responsabili di un opera cristiana dobbiamo cercare altri servitori cui insegnare come fare le cose mostrando come fare facendolo.Così gli ultimi saranno primi e i primi ultimi».
Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi primi».
Mio pensiero sul luogo del Regno di Dio
Martedì scorso attendendo nel parcheggio davanti alla Stazione di Forlì un fratello che mi portasse allo studio biblico nella mia comunità di Castrocaro Terme (Fc) mi è venuto in mente questo pensiero:
Il luogo ( Giovanni 14:2/4-2 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? 3 Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; 4 e del luogo dove io vado, sapete anche la via».) in cui per l' Eternità godremo il Regno Celeste alla Gloria di Dio si può paragonare anche a un parcheggio in cui gli stalli riservati ai disabili sono gli unici posti disponibili e per andarci serve uno speciale contrassegno esclusivo per chi risponde a determinati requisiti riconosciuti e certificati da un' apposita autorità.
Cosa è questo Contrassegno ?
16 Allora quelli che hanno timore del SIGNORE si sono parlati l'un l'altro;
il SIGNORE è stato attento e ha ascoltato;
un libro è stato scritto davanti a lui,
per conservare il ricordo di quelli che temono il SIGNORE
e rispettano il suo nome.
17 «Essi saranno, nel giorno che io preparo,
saranno la mia proprietà particolare»,
dice il SIGNORE degli eserciti;
«io li risparmierò,
come uno risparmia il figlio che lo serve.
18 Voi vedrete di nuovo la differenza
che c'è fra il giusto e l'empio,
fra colui che serve Dio
e colui che non lo serve.
Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, e della nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio, e il mio nuovo nome.
12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. 13 Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. 14 Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. 15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.
Quali sono questi requisiti ?
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui».
In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
22 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: 23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - 24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
Quale è questa autorità ?
5 Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» 6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
5 Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».
6 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. 7 Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono.
8 Quand'ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d'oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. 9 Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, 10 e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».
11 E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia. 12 Essi dicevano a gran voce: «Degno è l'Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la lode».
13 Io sono l'alfa e l'omega, il primo e l'ultimo, il principio e la fine. 14 Beati quelli che lavano le loro vesti per aver diritto all'albero della vita e per entrare per le porte della città!
Spero che questo mio piccolo pensiero possa rendere più accessibile questa verità biblica ai più semplici (senza volere minimamente sostituire le inarrivabili parabole di Cristo Gesù sul Regno di Dio
(Marco 4:26-34
26 Diceva ancora: «Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme nel terreno, 27 e dorma e si alzi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce senza che egli sappia come. 28 La terra da sé stessa dà il suo frutto: prima l'erba, poi la spiga, poi nella spiga il grano ben formato. 29 Quando il frutto è maturo, subito il mietitore vi mette la falce perché l'ora della mietitura è venuta».
30 Diceva ancora: «A che paragoneremo il regno di Dio, o con quale parabola lo rappresenteremo? 31 Esso è simile a un granello di senape, il quale, quando lo si è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; 32 ma quando è seminato, cresce e diventa più grande di tutti i legumi; e fa dei rami tanto grandi, che all'ombra loro possono ripararsi gli uccelli del cielo».
33 Con molte parabole di questo genere esponeva loro la parola, secondo quello che potevano intendere. 34 Non parlava loro senza parabola; ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.)
affinché possano avere l'opportunità di goderne anch'essi i frutti come il ladrone accanto a Cristo nella croce del Golgota (Luca 23:40-43
40 Ma l'altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? 41 Per noi è giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non ha fatto nulla di male». 42 E diceva: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno!» 43 Gesù gli disse: «Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso».)
nella Grazia,Amore e Misericordia di Lui nostro Signore e Salvatore.
Fraterni saluti dal suo modesto servitore Barnabè Roberto
3 quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. 4
5 Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che vi annunziamo: Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre. 6 Se diciamo che abbiamo comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. 7 Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.
Queste cose vi scriviamo perché la nostra gioia sia completa.