lunedì 13 agosto 2007

PERCHE' QUESTO BLOG ?


SCOPO DI QUESTO BLOG E' LA MANIFESTAZIONE DEL GRAN COMANDAMENTO DI CRISTO GESU' (Marco 12:30/31-ama dunque il tuo Dio con tutto il cuore,con tutta l'anima tua,con tutta la mente tua e con tutta la forza tua. Il secondo è questo:Ama il tuo prossimo come te stesso.Non vi è nessun altro comandamento maggiore di questo)NEL MODO PRATICO DA LUI INSEGNATO (1°Giovanni 3:16/18-Da questo abbiamo conosciuto l'amore:egli ha dato la sua vita per noi;anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli. Ma se qualcuno possiede dei beni di questo mondo e vede un fratello nel bisogno e non lo aiuta,come potrebbe l'amore di Dio essere in lui?Figlioli,non amiamo a parole nè con la lingua,ma con i fatti e in verità)QUINDI E' BENVENUTO CHIUNQUE LO VOGLIA TESTIMONIARE QUI

3 commenti:

Barnabè Roberto ha detto...

Carissimi
vorrei che questo amore sia reale nel mondo evangelico dei nati di nuovo specialmente qui in Emilia-Romagna dove pur essendo pochi siamo divisi pe questione di forma e di personalismi.Si pensa a denigrare a combattere il fratello(perchè c'è chi pubblica libri o contro i Riformati che credono nella Predestinazione o verso chi ha una visione diversa sul battesimo dello Spirito Santo e sulla manifestazione dei carismi"Pentecostali o non Pentecostali";c'è chi con bugie combatte chi rifiuta la dottrina della Sostituzione "dove la Chiesa prende il posto di Israele" o chi propone studi teologici contro la dottrina Dispensazionalista)piuttosto che a manifestare positivamente il proprio Credo in un Dio personale;così facendo si nasconde la Buona Novella d'amore e si evidenzia una rivalità da uomini carnali.Vorrei invitare i fratelli "Nati di Nuovo" ad essere "Uno in Cristo" come "Sale" saporito e "Luce" evidente in questo mondo di tenebre, ubbidendo al comandamento d'"Amore"di Cristo Gesù al fine di portare frutti alla sua "Gloria"

Barnabè Roberto ha detto...

In evangitalia@yahoogroups.com,”Barnabè Roberto”
Cari fratelli
condivido pienamente la posizione di Davide perchè abitando
Emilia-Romagna dove la presenza evangelicale indigena (come ho
verificato nella ricerca che ho fatto nel 2000 sulla presenza
evangelica in Romagna)non raggiunge lo 0,1%,mentre la divisione e
frammentazione è grandissima tanto chè la testimonianza è
assolutamente inefficace perchè si pensa più a portare una dottrina
umana che a manifestare pubblicamente la Buona Novella di Cristo Gesù
nei suoi fondamenti basilari senza orpelli.Quindi suggererei di
limitare le discussioni inutili e vane a incontri teologici interni
invece di renderli pubblici (come con la recente pubblicazione in
allegato ad una rivista cristiana di un libro contro una determinata
dottrina)perchè non succeda come ora qui in Romagna che dicendo che
sono evangelico mi chiedono di quale denominazione sono invece di
volere conoscere la realtà dell'Evangelo(perchè qui le nostre
divisioni è ciò che conoscono).Cerchiamo di essere veramente Uno in
Cristo nel praticare il suo grande mandato al fine di portare frutti
alla sua gloria (senza cercare di essere conosciuti come seguaci o di
Apollo o di Saulo).Spero di avere dato un contributo costruttivo
Fraterni saluti
Roberto

--- In evangitalia@yahoogroups.com, "Davide J. Bolognesi"
venicetime@... ha scritto:
>
> bene, ma io mi domando, ma che ce importa?
>
> Calvinisti, arminiani, un pò questo, un pò quello... ognuno ha le sue
> convinzioni. Secondo me la questione su cui noi tutti dovremmo
> provocarci a vicenda è un'altra.
> In Italia mettendo insieme tutte le correnti evangelicali siamo ancora
> così pochi...perchè? Perchè sembra che proviamo quasi più gusto a far
> polemiche teologiche tra noi invece di vincere l'Italia a Cristo.
>
> Quando saremo il 40% della popolazione come negli USA o il 4% della
> popopolazione come in Germania allora ci prenderemo il lussso di
> polemizzare tra noi. Ma finche rimaniamo allo 0,4% della popolazione è
> assurdo e, secondo me, irresponsabile perderci in queste discussioni.
>
> La provocazione che lancio è:
>
> "COSA ABBIAMO SBAGLIATO E COSA STIAMO ANCORA SBAGLIANDO PER ESSERE E
> RIMANERE UNA SIMILE MINORANZA RELIGIOSA? (EVANGELICALI: PENTECOSTALI -
> ADI E NON ADI-, FRATELLI, BATTISTI CONSERVATORI, RIFORMATI,
> NAZZARENO,CHIESE DI CRISTO, ECC... TUTTO SOMMATO SOLO LO 0,4% DELLA
> POPOLAZIONE ITALIANA)"

Barnabè Roberto ha detto...

Siete affetti da SRIS?
La sindrome del "Sono rimasto io solo" o, come citare a sproposito 1 Re 18:22

"Allora Elia disse al popolo: «Sono rimasto io solo dei profeti dell'Eterno" (1 Re 18:22).

Se da un lato la nostra società eccelle nel "liberalismo" del "tutto è permesso", condiviso pure da chiese o da correnti nelle chiese, all'insegna del "Basta che ci sia l'amore", o "Basta non fare del male" (concetti alquanto "elastici"), dall'altra spesso c'è il problema opposto. Potremmo chiamarlo: "La sindrome del 'sono rimasto solo io'" (la temibile SRIS). Ne sono affetti (spesso gravemente) sia singoli credenti che comunità cristiane e persino denominazioni (piccole, per la natura stessa del problema). Vorrei esaminarne oggi la fenomenologia. [Non sono un sociologo, ma se ce n'è uno fra i lettori mi piacerebbe avere il suo aiuto a meglio inquadrarla].

Gli affetti da SRIS tipicamente li vediamo impegnati in un gioco (sia di società che solitario) che causa dipendenza. E' il gioco del "Sono più ... di te". Le regole del gioco sono semplici: bisogna riuscire a dimostrare di essere "più ..." degli altri concorrenti. A seconda del contesto (cito qui solo quelli più familiari per me) si gioca a chi è "più santo", "più biblico", "più riformato", "più in linea con la tradizione" degli altri.

I contesti possono, appunto, essere molto diversi. Si può gareggiare, per esempio, a chi è "più cattolico degli altri" (il detto "Essere più papista del papa" non è solo un modo di dire) o "più pentecostale e carismatico" (chi "ha" lo Spirito Santo più degli altri). C'è anche nell'ebraismo (dove "veri" ebrei vantano essere gli "ortodossi"), o nell'Islam (dove si gareggia a chi è più in linea con "il profeta" o con il Corano). Il fenomeno lo si ritrova anche in campo politico: c'è chi gioca ad essere "più comunista" o "più ecologista" degli altri, o anche "veramente di destra". Altri ancora possono essere i contesti, basta dare uno sguardo ai vari forum tematici che troviamo nell'Internet.

Il vincitore di questo gioco è quello che riesce a rimanere completamente da solo (e di questo se ne compiace) dopo aver "sbaragliato" gli altri come nel gioco della dama, dove "si mangiano" gli avversari cercando di "metterli con le spalle al muro". Nell'ambito religioso "mangia" l'altro chi riesce a discreditarlo, sconfessarlo, "additarlo al pubblico ludibrio" ed infine a "scomunicarlo", estrometterlo "dal giro" ...con sommo disprezzo.

Parlando ora soltanto dell'ambito a cui sono più avvezzo, a quello, cioè di coloro la cui fede è ispirata dal Calvinismo storico, questa malattia è non meno presente che in altri ambienti (nessuno se ne compiaccia perché capitoli separati potrebbero essere scritti facilmente anche per loro).

Vi sono singoli che, credendo di avere vinto la partita e di essere "l'unico e vero riformato/calvinista in circolazione", l'ultimo rimasto... si sono ritirati nel loro "splendido isolamento" e che "dalla loro torre" guardano con sussiego e disprezzo tutti gli altri (magari hanno anche un loro proprio sito Internet). Può anche darsi che non vi sia alcuna chiesa nella loro zona che corrisponda ai criteri che loro ritengono importanti (questo è legittimo), ma anche se ve ne fossero, non ci vorrebbe tanto tempo che pure vi troverebbero "difetti" tali da renderla "indegna della loro partecipazione e appoggio". Potrebbero ogni tanto anche scoprire persone con le quali si sentono "particolarmente in comunione", ma quanto tempo passerebbe, dopo averli meticolosamente "passati al setaccio", anche in loro trovino "tratti inaccettabili" che li farebbero tornare nel loro (in fondo amato) isolamento? Non molto, perché troverebbero sicuramente modo di "scomunicarli" anche loro, per un motivo o per un altro. Un loro proverbio preferito è "Meglio soli che male accompagnati". Quel "male" che fa loro preferire la solitudine, però, è alquanto discutibile. Casi disperati? Potrebbero mai guarire dalla sindrome dello SRIS? Chissà. Non ho risposta.

Che dire, poi, di quelle denominazioni riformate la cui storia è fatta di successive (ed apparentemente interminabili) scissioni? Poteva essere certamente legittimo separarsi da una denominazione la cui identità teologica e morale si è andata gradualmente corrompendo, ma tutto questo sembra poi evolversi (sempre?) in una sorta di costante "scissiomania". Ben presto, infatti, (dopo quanto tempo in media?) trovano negli stessi loro "compagni di viaggio" elementi "odiosi ed intollerabili" che "giustificano" il loro separarsene. Ad esempio, uno dei più insidiosi "virus" che per loro giustificano attento esame e poi la separazione, è quello dell'odiato "arminianesimo" o peggio del "liberalismo" e interi libri sono scritti (se ne hanno le risorse per stamparli) per dimostrare come questi "virus" si siano "insinuati" nella teologia dell'altro e quindi giustificare censura, condanna e orgogliosa separazione. Ecco così che, se un tempo vi era semplicemente (solo per parlare del nostro campo) la Chiesa cristiana, da essa si forma la Chiesa cristiana riformata, poi ancora la Chiesa ri-riformata, la Chiesa presbiteriana riformata, la Chiesa protestante presbiteriana riformata, la Chiesa protestante presbiteriana riformata calvinista e avanti di questo passo...Naturalmente tutti diranno: "Siamo noi la vera chiesa". Insomma, c'è sempre chi si considera "più calvinista" di te perché tu pensi o hai fatto questo, quello o quell'altro! (Ripeto, che gli avversari non "godano" troppo nel leggere queste cose, perché, vi assicuro che ci sarebbe da scrivere anche molto di loro, non si illudano...). Se ti venisse in mente di unirti a uno di questi gruppi, vi assicuro che sareste passati ad un meticolosissimo "terzo grado" per vedere se in voi c'è anche solo la minima traccia di "arminianesimo" o di "liberalismo" e se, dopo averlo scoperto, non siete pronti a ravvedervene "coperti di sacco e di cenere", voi non avreste speranza alcuna. Casi disperati? Potrebbero mai guarire dalla sindrome dello SRIS? Chissà. Non ho risposta.

Ecco così che si ritroveranno in pochi, come si dice, di "duri e puri". Fuori "nel mondo dei perduti" si ritroveranno anche le loro vittime, gli esclusi, gli emarginati, "colpevoli" di questo e di quello (tante saranno le "colpe" di cui si sono macchiati e per le quali non hanno ricevuto né misericordia né perdono). Si mettano, però, il cuore in pace, queste povere vittime, non abbiano eccessivi sensi di colpa, perché il Signore e Salvatore Gesù Cristo, grazia a Dio, non era affetto da SRIS e nemmeno era un "liberale"... Potranno così trovarsi insieme nel "lebbrosario" degli esclusi (dalle chiese dei puri ed ortodossi) e vicendevolmente "leccarsi le ferite" (inflitte loro dagli altri), sicuri che verrà loro incontro (perché lo faceva e lo fa) quello stesso Gesù che non aveva paura di "toccare" i lebbrosi e di accogliergli.

Gli altri citeranno (spesso a sproposito) versetto dopo versetto sulla "via stretta che conduce alla salvezza" e che loro credono di percorrere. Lasciamo che dicano. Pazienza. Cerchiamo, se possibile, di avere compassione anche di loro, perché la SRIS è una brutta malattia.

Vi riporto qua sotto una vecchia barzelletta. Non ho avuto tempo di adattarla, ma qualcuno di voi potrebbe farlo.
Un uomo sta passeggiando sul bordi un monte quando mette un piede in fallo. Scivola ma riesce ad afferrarsi a un ramo. Ovviamente inizia a chiamare aiuto, ma nessuno lo sente. Dopo un po' sente dei passi e con le ultime forze riprende a urlare:
"Per carità di Dio aiutatemi! Aiuto!"
Arriva di corsa un uomo, che lo afferra e lo aiuta a tornare sul terreno solido. Si mettono a parlare e ovviamente ci sono i vari ringraziamenti. Ma l'uomo si schernisce...
"Ma per carità vi ho sentito urlare e come potevo non accorrere quando qualcuno chiedeva aiuto in nome di Dio. Come un aiutare un cristiano? Siete Cristiano vero?"
"Ma certo!". L'uomo assente e gli offre la borraccia.
"Papista o evangelico?", "Ma evangelico, certo!".
"Anabattista o Pentecostale?". "Pentecostale!". L'uomo sorride e lo abbraccia: "Fratello anch''io! Ma della Assemblea di Dio o della Chiesa di Dio?".
"Ma della chiesa di Dio!". Anch'io! Ma del pieno vangelo o del vangelo quadrilatero?", "Del pieno vangelo, ovviamente". I sorrisi si fanno sempre più larghi.
"Ma dell'assemblea dei dodici o del consiglio interno!". "Ma ovviamente del consiglio Interno!"
"E allora muori eretico" e lo ributta di sotto.
Paolo Castellina, 18 settembre 2007